All’Orto Botanico di Roma, arte e ambiente in dialogo per il Laboratorio Oceanico

Dal 28 settembre al 5 novembre 2019, presso il Museo Orto Botanico di Roma, apre le porte il Laboratorio Oceanico, un programma di eventi curato da Camilla Boemio, in collaborazione con AAC Platform, in concomitanza con Climate Justice for a Living Ocean, realizzato da Ocean Archive, piattaforma concepita da TBA21Academy che si occupa di studiare l’ecosistema dell’oceano, attraverso ricerche scientifiche specializzate e usando l’intelligenza artificiale. Un programma denso di punti di vista differenti, quello proposto dal Laboratorio Oceanico, per il quale hanno collaborato esperienze e conoscenze eterogenee, con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sulla tematica della condizione critica degli oceani.

Laboratorio Oceanico

Così, nel Laboratorio Oceanico al Museo Orto Botanico di Roma, diretto dal Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università La Sapienza, non solo troveremo diverse installazioni realizzate appositamente per lo spazio ma potremo anche assistere a discussioni in merito alle tematiche ambientali e performance di accompagnamento attraverso elementi sonori, per raccontare lo sviluppo di un nuovo linguaggio espressivo che mette in dialogo l’arte contemporanea e i metodi scientifici.

In questo ambito, si inserisce il progetto espositivo di Lapo Simeoni, che tira le fila della sua ricerca incentrata sull’osservazione degli Oceani, in contrapposizione allo sviluppo urbano della città. Tre installazioni presiedono le serre dell’Orto Botanico, si passa da Ophelia project + climate alarm signals, nella Serra Tropicale, a Human history + Water cycle + climate change, nella Serra Corsini, per arrivare a Tevere river findings, nella Sala Bonsai, attraverso un filmato che testimonia il ritrovamento di materiali di scarto lungo il fiume Tevere, un’azione realizzata con l’aiuto di studenti e persone interessate alla questione.

Performance

Il 29 settembre si è poi svolta Pulsazioni subacquee, performance diffusa negli ambienti dell’Orto Botanico e presentata da Giorgio Staffolani che ha rielaborato la brutalità dei suoni emessi dai rifiuti galleggianti, in una inedita dinamica ritmica composta da casualità e momenti di sospensione.

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Al Museo Orto Botanico di Roma, apre le porte il Laboratorio Oceanico, con mostre, talk e performance, per riflettere sulle criticità dell’ambiente.

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