Dall’8 al 23 giugno 2019 le sale del primo piano nobile della Villa Reale di Monza sono state allestite con la mostra “Monologo di Doratura – Infinito”, dell’artista taiwanese Pahsi Lin. Un percorso espositivo organizzato da Big Eyes International Vision e curato da Stefano Soddu, che propongono un allestimento di 40 opere ripercorrendo i lavori realizzati negli ultimi anni. L’intento è quello di portare la cultura cinese nel nostro paese e creare un’apertura totale con artisti internazionali.
Legame tra Oriente ed Occidente
Pahsi Lin è pittore e scultore, realizza le sue opere creando un forte legame tra Occidente e Oriente, una contaminazione tra culture differenti, come per esempio l’opera Il gioco della primavera o Vista dalla vetta. La manifestazione di un mondo ricco di citazioni dell’arte cinese, rivisitata con un connubio tra culture, tradizionali e innovative, utilizzando materiali preziosi che hanno una durata di addirittura 800 anni e che quindi possono essere trasmessi da generazione in generazione.
Tecnica
I colori utilizzati fanno parte dell’arte informale e astratta che richiama l’Occidente, mentre i vasi ed oggetti inseriti fanno parte della cultura orientale. L’artista non vuole focalizzarsi troppo sulla fase tecnica dell’opera, preferisce dare più importanza alle proprie suggestioni che prova nel momento stesso in cui il dipinto o la scultura vengono realizzati.
Non è un caso l’utilizzo intrepido del colore che si staglia sulla tela, tramutando i concetti della sua vita nell’arte. I colori sono ricchi e densi, c’è un forte utilizzo dell’oro, che non deve essere visto come fonte di ricchezza ma come purezza assoluta, di benessere visivo a cui l’uomo tende, catapultandosi sia verso una visione materiale che spirituale, come rappresenta l’opera “Il mattino con le magnolie profumate”.