Il “CANTIERE” francese di Roberto Coda Zabetta

© 180517_foto-Blomqvist_makingoff_02

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Si intitola “Cantieri” il progetto che l’artista Roberto Coda Zabetta ha inaugurato lo scorso 2 giugno in Bretagna, e presentato a Milano pochi giorni fa.

Il progetto prevede la realizzazione di un’opera d’arte in una struttura architettonica che entra in confidenza con il lavoro, per fondersi in un dialogo ristretto che porta alla realizzazione di un “aspetto inaspettato”.
Il primo lavoro, Cantiere 1 – Terrazzo, è stato realizzato nel complesso di SS. Trinità delle Monache, Ex Ospedale militare a Napoli, su una terrazza al di sopra dell’edificio che permetteva di comunicare con l’intera città.
L’artista per dieci mesi ha spostato il suo studio qui, zona Quartieri Spagnoli, e ha realizzato una tela di 1.500 metri quadrati e rimasta esposta per un anno consecutivo. Col tempo i pigmenti usati mutano, alcuni “escono” ed altri svaniscono.

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L’arte del confine. La Other Size Gallery continua il suo progetto sulle realtà periferiche

© Mario Giacomelli, Presa di coscienza sulla natura, 1976-80. Courtesy Archivio Mario Giacomelli - Rita Giacomelli

© Mario Giacomelli, Presa di coscienza sulla natura, 1976-80. Courtesy Archivio Mario Giacomelli – Rita Giacomelli

La programmazione di Other Size Gallery, il nuovo spazio espositivo milanese, continua con “Marka-Territori di confine“, collettiva che sarà visitabile fino al 15 settembre. La curatrice della galleria, Maria Savarese, prosegue il suo lavoro con una selezione di otto artisti che lavorano sulle colline marchigiane e che promuovono Casa Sponge, realtà in cui interagiscono e nascono nuovi pensieri artistici. Dopo la mostra di Christian Leperino, l’attenzione continua a focalizzarsi sulle realtà periferiche di zone difficilmente prese in considerazione e che invece meritano di essere osservate. Lo stesso titolo, “Marka”, si riferisce alle storiche terre di confine che sono state incorporate, dando origine al nome plurale delle Marche. Il progetto nasce dal dialogo tra Maria SavareseGiovanni Gaggia, direttore artistico di Casa Sponge che, dal 2008, promuove l’attività di una residenza di campagna dove artisti e curatori italiani e stranieri, si ritrovano per confrontarsi e sviluppare un progetto da proporre al pubblico, senza vincoli formali e gerarchici.

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